Dopo anni di arretramenti o stagnazione, sul mercato interno sono giunti primi segnali di recupero. L’indice Istat del fatturato dell’industria della gioielleria in Italia nel mese di settembre 2014 ha registrato un aumento del +5% rispetto a un anno prima (+1,3% nel complesso dei primi nove mesi). Al momento non è dato di sapere se si tratta di una fisiologica ricostituzione di scorte presso la lunga catena della distribuzione oppure una effettiva rianimazione dei consumi finali. Nonostante tutto, in questa direzione spingono eventi e fattori diversi che aumentano – sia pure di poco – il potere d’acquisto delle famiglie. In particolare, la conferma da parte del Governo del credito d’imposta, l’allargamento del credito d’imposta alle famiglie con nuovi nati, la caduta del prezzo del petrolio che comporta minori esborsi della spesa quotidiana. Inoltre la prolungata tendenza al ridimensionamento dei prezzi delle materie prime preziose ha allargato la base della piramide dei potenziali consumi di gioielli. Un allargamento che trova una parziale conferma nel balzo in su delle importazioni: +38% nel mese di settembre: +10,4% nei primi nove mesi. Tuttavia la tendenza alla riduzione dei prezzi potrebbe indurre alcuni consumatori a rinviare le decisioni di acquisto in vista di prezzi ancora più bassi. Sui mercati esteri le esportazioni (che assorbono, com’è noto, circa due terzi della produzione) hanno segnato – nei primi nove mesi 2014 – un ulteriore aumento: +1,7% in termini nominali e +7/8% circa in termini reali (al netto del ricordato calo dei prezzi delle materie prime preziose).
Quanto alle destinazioni dei gioielli italiani si segnalano:
- Il consistente recupero degli acquisti della Russia nel mese di settembre 2014 (+82% anno su anno).
- Quinta flessione mensile degli acquisti da parte degli Emirati Arabi. Nei cinque mesi maggio-settembre 2014: -28,3% anno su anno.
- La Svizzera – dopo un prolungato ridimensionamento – nel mese di settembre ha recuperato un +36,1%.
- Il mercato cinese (Cina+Hong Kong) ha consolidato la terza posizione nella graduatoria dei principali paesi importatori: +3,3% nei primi nove mesi.
- Ulteriori aumenti degli acquisti – sempre nei primi nove mesi – da parte degli Stati Uniti (+6,5%) e dei paesi UE (+15%) con esclusione della Germania (-5,6%).
Con riferimento alla provenienza delle produzioni esportate, si è rafforzato l’accentramento territoriale delle vendite all’estero di gioielleria nei tre distretti più significativi (con tre quarti del totale). Naturalmente con quote diverse per ciascuna provenienza. In forte crescita – in valore – le esportazioni da Valenza +31,4% (21% del totale). In rallentamento Arezzo, -7,1% (31,5% sul totale) e Vicenza -1,6% (23,5% sul totale).
(Franco Marchesini)