
Utilizzando una particolare tecnica di lavorazione, riesce a ridurre i metalli in lamine sottili e malleabili, e a inciderli con un disegno a ricamo che li rende simili ad arabeschi o merletti. Predilige l’oro, l’argento, il rodio e il bronzo di cui ama esplorare tutte le variazioni cromatiche. «Mi appassiona – dichiara – andare oltre la natura fredda e pesante dei metalli per riscoprirne l’anima poetica, romantica, sensuale».
La sua ricerca non si ferma al gioiello: dal 2009, nel suo laboratorio milanese inizia a creare prototipi di oggetti di design e in particolare realizza lampade e “sculture di luce” in grande scala. Anche questi oggetti sono specchio del caleidoscopico mondo interiore di un artista capace di giocare in modo sorprendente con volumi e forme sempre alla ricerca di leggerezza e fluidità.
Nella foto anelli punky (foto di Cesare Chimenti)