La prolungata flessione della domanda di oro e di altri metalli preziosi da parte dell’industria della gioielleria mondiale ha comportato un ulteriore ridimensionamento delle esportazioni italiane. Nel singolo mese di aprile 2016, l’Istat ha rilevato un’accelerazione del trend decrescente in atto da qualche tempo: -5,3% (anno su anno) in termini nominali.
Nel complesso dei primi 4 mesi 2016, le vendite all’estero – in termini nominali – sono diminuite del -3,9%. Ma in termini reali – al netto dell’inflazione delle materie prime preziose denominate in euro – la flessione si stima – in media – nell’ordine di grandezza del -6%.
I ricordati rincari dei metalli preziosi hanno indotto i produttori di gioielli a ridurre ulteriormente l’impiego di componenti preziosi. Tant’è che il valor medio unitario delle vendite all’estero di gioielleria si è ridotto del -20% nel primo quadrimestre dell’anno.
Al vertice della graduatoria dei principali paesi di destinazione delle esportazioni si notano diffusi arretramenti rispetto a un anno prima: Svizzera -5,6%; Emirati Arabi -13,1%; Cina+Hong Kong -10,7%; Francia -19,5% (dopo l’exploit del 2015); Germania -6%. Per contro, continuano a recuperare gli Stati Uniti +17,9% e il Regno Unito +19,9%.
(Franco Marchesini)