Sono passate solo poche ore dall’evento più esclusivo della Grande Mela – il Met Gala – e come ogni anno è difficile non parlarne. Definito da molti il Super Bowl della moda, il party di beneficenza organizzato dall’Anna Wintour Costume Center va in scena ogni primo lunedì di maggio al Metropolitan Museum di New York per inaugurare la mostra annuale del Costume Institute (aperta fino all’8 settembre). Provocatorio e disinvolto, il gala inaugurale trova la sua massima espressione sul red carpet (declinato, quest’anno, in versione flamingo pink) dove personaggi del cinema, della moda e dell’arte provenienti da tutto il mondo si cimentano nella loro personale interpretazione del filo conduttore della mostra. Il tema del 2019 è Camp: Notes on Fashion, riferimento al saggio di Susan Sontag dal titolo Notes on Camp in cui la scrittrice si interroga sull’utilizzo sfrenato del kitsch, del suo impatto sulla cultura popolare e del suo ruolo nella liberalizzazione sessuale e omosessuale. Un vero e proprio invito a mostrare sé stessi, senza freni inibitori o limiti, attingendo dalla cultura del passato per esprimere creativamente il proprio stile. Il tema non poteva che suscitare un vortice di sperimentazioni, a cavallo tra arte, performance e moda, che ha riconfermato l’evento come il più creativo e poliedrico del settore. E se gli abiti hanno mostrato l’estro e la personalità di chi li ha indossati, i gioielli hanno dato prova di eleganza e raffinatezza anche in look al limite del grottesco.