Una recente ricerca della Bain & Company – società di consulenza strategica – analizza il possibile impatto del Coronavirus sul settore del lusso. Secondo i dati raccolti, sin dalle prime fasi della pandemia, l’industria del lusso ha avvertito i primi brontolii e si è trovata costretta a operare in una situazione di blocco nazionale: dalla diffusione in Cina, Paese i cui cittadini hanno rappresentato il 90% della crescita globale del mercato del lusso nel 2019 e il 35% dei consumatori di beni di lusso personali, fino al boom in Italia, dove molte aziende e fornitori chiave hanno sede. Con i mercati del lusso in tutto il mondo ormai coinvolti, i brand stanno facendo tutto il possibile per proteggere il benessere dei loro dipendenti e clienti, attraverso la chiusura di negozi e l’adozione di altre misure, e il benessere del Paese offrendo il proprio aiuto con donazioni o mettendo a disposizione le proprie fabbriche per produrre beni essenziali o indumenti protettivi. Al di là della crisi della sanità pubblica, la pandemia rappresenta una grave minaccia per il settore. Il prodotto interno lordo, l’occupazione (e quindi il potere di spesa) e i mercati finanziari sono messi a dura prova, con un conseguente calo della fiducia dei consumatori e della volontà di spesa.
Con la pandemia ancora in fase di sviluppo, è difficile prevedere con precisione il suo pieno impatto sull’economia e sull’industria del lusso. Tuttavia, si può iniziare a valutare l’impatto economico immediato della crisi. Sempre secondo lo studio, a partire dal 25 marzo, si prevede per il mercato del lusso a livello globale una contrazione dal 25% al 30% su base annua nel primo trimestre. Per il 2020 nel suo insieme, sulla base delle informazioni finora disponibili e di altre variabili che includono le aspettative per il PIL, la fiducia dei consumatori e altri indicatori macroeconomici, si sviluppano tre possibili scenari per il mercato globale del lusso:
- Il primo prevede una crescente ripresa della domanda nella seconda metà dell’anno, limitando la contrazione complessiva del mercato dal 15% al 18%.
- Nel secondo scenario, il mercato declinerebbe tra il 22% e il 25% (pari a un calo di circa € 60 miliardi a € 70 miliardi), rimanendo in territorio negativo per tutto il quarto trimestre.
- Nel terzo scenario, il calo del mercato sarebbe tra il 30% e il 35% a causa di un calo delle vendite per un periodo più prolungato.
In tutti e tre gli scenari, il profitto subirebbe un calo più marcato rispetto alle vendite. Eppure una speranza c’è: il mercato cinese sembra già essere sulla buona strada per la ripresa.
Bisogna comunque considerare che l’impatto di tutto ciò continuerà anche nel 2021 con Paesi come la Cina che sperimenteranno la ripresa più forte e altri, come Giappone, Europa e America, che potrebbero subire un impatto più prolungato. Tuttavia la crescita del mercato a medio termine sarà sostenuta dalla domanda della classe media cinese, da un crescente appetito per i beni di lusso tra i Millennial e la Generazione Z e dalla continua maturazione del canale digitale.
Per approfondire la ricerca visitare il sito bain.com