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Adorate dalle dive americane e sfoggiate dal bel mondo internazionale, le creazioni Micheletto
hanno contribuito a fare la storia della gioielleria, nel segno della qualità, della raffinatezza e dell’innovazione.

Emilio Micheletto, nonno di Roberta, durante la prima edizione della fiera di Vicenza, svoltasi a Villa Bonin.

I festeggiamenti per i 100 anni di attività della Micheletto sono stati uno degli eventi più affollati di VicenzaOro January e hanno testimoniato tutto il prestigio, l’autorevolezza e la considerazione di cui gode da sempre questa milanesissima Maison.
«In effetti la storia della nostra azienda si è svolta fin dall’inizio nel segno di una dinamicità e di uno spirito imprenditoriale che sono tipici di Milano – racconta Roberta Micheletto (foto in evidenza), rappresentante della terza generazione della famiglia Micheletto e oggi a capo dell’azienda – Siamo una delle più antiche manifatture orafe italiane in attività e la più antica di Milano: il marchio 10 MI ci è stato assegnato appunto nel 1920, anche se la produzione firmata da mio nonno, Emilio Micheletto, è documentata fin dai primi anni del Novecento». È proprio Emilio Micheletto a dare il primo grande impulso all’azienda che, sotto la sua guida, arriva a contare oltre cento addetti interni e collabora con nomi blasonati della haute joaillerie del calibro di Van Cleef & Arpels. Una fotografia d’epoca immortala le maestranze al lavoro, riunite in un ambiente privo di macchinari o apparecchiature industriali. «Allora, come oggi, ogni creazione Micheletto è realizzata e rifinita a mano, con una cura veramente maniacale per ogni dettaglio. E oggi, come allora, parliamo di manufatti dalle linee semplici ma nello stesso tempo di altissima qualità, destinati a un target che ricerca e apprezza gioielli veramente unici». La ripresa economica che fa seguito alle due guerre mondiali coincide col consolidamento delle grandi fiere di settore, ed Emilio Micheletto ne comprende immediatamente tutte le potenzialità in vista di un’espansione nei mercati internazionali, che non mancano infatti di accogliere con entusiasmo le nuove linee dell’azienda. «In quegli anni mio nonno Emilio, affiancato dai figli, mette a punto nuove tecniche di lavorazione, innovando profondamente la produzione – spiega Roberta Micheletto – Ma è tra gli anni Settanta e Ottanta che la nostra azienda spicca letteralmente il volo, con la conquista del mercato americano e con l’invenzione della canna a estrusione, una tecnica che letteralmente rivoluziona il settore, permettendo grandi volumi con una minore quantità di metallo.

La fabbrica di via Soave, quando le maestranze erano maggiormente dedicate al lavoro da banco.

Grazie alla loro carica innovativa i gioielli Micheletto diventano prodotti di gran moda e mio padre Olivo diventa il gioielliere delle dive e del bel mondo internazionale: in archivio abbiamo immagini con nostre creazioni sfoggiate da Liz Taylor, Joan Collins, Lady D… Non influencer, ma grandi donne che semplicemente esprimevano il proprio stile e la propria personalità!». Oggi le tecniche artigianali vanno di pari passo con le più moderne tecnologie ma le collezioni dell’azienda continuano a essere caratterizzate dall’alta qualità della lavorazione e ad essere apprezzate dai mercati esteri (in particolare da Emirati Arabi e Paesi del Nord Europa). Animata dalla passione per i viaggi e con uno sguardo attento ai mutamenti del costume e della società, Roberta Micheletto si occupa dello sviluppo del prodotto che, a partire da quest’anno, inizierà ad essere venduto anche online attraverso un e-commerce di nuova generazione.

«Con l’evento in fiera – conclude Roberta – abbiamo voluto celebrare il secolo di attività e soprattutto condividere questo traguardo con il pubblico e dimostrare la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno sempre creduto nell’azienda, contribuendo al suo successo: i nostri collaboratori, i partner commerciali, i clienti».

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