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di Donna Jewel

 

È difficile che i gioielli indossati nei film di Ferzan Ozpetek passino inosservati! Proprio quei gioielli sono disegnati da Gianni De Benedittis. Non sarà mai direttamente lui a raccontare la propria storia, in parte per l’animo riservato e in parte perché preferisce che siano proprio i suoi gioielli a farlo, creazioni in totale rottura degli schemi che seguono le sue visioni artistiche e mai le mode del momento. Gianni De Benedittis ci accoglie – virtualmente – all’interno di una delle sue due boutique a Lecce, lo showroom in Piazza Mazzini il cui interno è ricoperto di specchi per far sentire apprezzate tutte le clienti che vi entrano. A pochi metri da quel negozio c’è il suo primo laboratorio, nel cuore di Lecce, dove ancora oggi nascono tutte le sue creazioni.

Carnivorous

I gioielli futuroRemoto, brand che De Benedittis ha fondato nel 2001, prendono spunto da temi più disparati, spesso legati all’attualità e che invitano sempre a riflessioni personali. Una delle collezioni più recenti è Carnivorous, realizzata in oro e diamanti. «Carnivorous nasce dall’idea che oggi viviamo tutti in una dimensione che ci porta a divorare qualsiasi cosa velocemente: le nostre idee, la nostra vita..senza soffermarci a pensare – spiega De Benedittis – In più sono riuscito a rappresentare questa mia riflessione utilizzando l’immagine di qualcosa che in natura mi ha sempre affascinato: le piante carnivore». La sua spiccata curiosità lo ha sempre spronato a investigare le cose più nascoste. «Da bambino sognavo di essere rapito dagli extraterrestri, sono sempre stato affascinato dall’idea di conoscere l’ignoto e attratto dai film sul futuro». È proprio questo periodo dell’infanzia – che lui definisce felicissima a ispirare la collezione di gioielli dedicati alle forme di vita ultraterrene. L’anello IT’S ME, uno dei suoi pezzi preferiti, ritrae il volto di un extraterrestre realizzato a mano in argento brunito e pavé di diamanti e rubini. «Sono molto simile al bambino che ero – continua De Benedittis – non ho mai avuto niente da dimostrare agli altri, ho sempre voluto dimostrare tutto a me stesso. È per questo che a 28 anni ho sentito il desiderio di esprimermi e realizzarmi in ciò che più amavo. E dopo avere concluso gli studi in arte orafa a Firenze, Manchester e Padova accanto a Francesco Pavan e  Graziano Visintin, ho vinto il concorso WHO’S ON NEXT? di Vogue e Altaroma». Da lì i suoi gioielli hanno conquistato clienti di tutto il mondo per le quali De Benedittis ha sempre trovato il gioiello più adatto. «I gioielli sono fortemente legati alla personalità di un individuo e hanno un importante valore intrinseco ed emozionale». 

Anello Fotovoltaico

Parlando di emozioni, De Benedittis nutre un profondo legame con il proprio territorio di origine, la Puglia, dal quale non ha mai smesso di trarre ispirazione. «Devo tutto alla mia città e alla mia terra. L’anello Fotovoltaico che ho realizzato in oro e rubini è, per esempio, un gioiello di denuncia. Con questo anello ho voluto testimoniare il momento in cui ho visto riempirsi il territorio salentino di pannelli solari che ne hanno, inevitabilmente, modificato l’aspetto». Della stessa linea sono anche i gioielli sonori ispirati ai tipici tamburelli salentini, gli anelli che richiamano i battenti dei portoni di Lecce e i ciondoli a forma di pumo. «Il pumo rappresenta il nuovo che nasce. È ispirato al bocciolo di una rosa che sta per fiorire e in antichità era legato al fiore del cappero». Impegnato a sostenere le nuove generazioni di talenti con il Futuro Remoto Award, Gianni De Benedittis si rivolge proprio a loro per il futuro del design: «La creazione è un sentire interiore, non bisogna ascoltare nessuno. Questo è un mondo che deve sempre essere aggiornato con nuove idee!».

 

Futuro Remoto Award

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