Riconfermata a fine 2020 come presidente della sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud, Giordana Giordini ha espresso le proprie preoccupazioni per il settore orafo: «Ci lasciamo alle spalle un anno difficilissimo segnato dalla pandemia. Le nostre aziende hanno avuto uno stop per il lockdown di due mesi e alla nostra ripartenza sono andati in lockdown molti Paesi per noi strategici come mercato. Questo ha creato un effetto domino negativo». Nonostante tutte le iniziative prese nel trimestre settembre-novembre per ripartire, le aziende del settore hanno registrato una perdita di fatturato che oscilla tra il 30 e il 50 per cento. «Il 2021 si è aperto con qualche speranza in più, anche se l’annullamento della fiera di Vicenza di gennaio ha segnato subito un contraccolpo. Quando è stato possibile abbiamo iniziato di nuovo a fare dei viaggi di lavoro per riprendere contatti e attività commerciali, allo stesso tempo abbiamo dedicato energie e investimenti in tecnologia per sopperire all’impossibilità di svolgere attività di vendita in presenza». Nel frattempo i Paesi di tutto il mondo, e in particolare i mercati di riferimento per il settore, stanno registrando uno scenario economico altalenante con alcuni segni di ripresa dal mercato americano e da quello di Dubai, mentre l’Estremo Oriente risulta ancora in difficoltà a causa anche della instabile situazione politica di Hong Kong e il mercato europeo mostra solo piccoli accenni di ripresa. Le prospettive di Giordana Giordini per l’Italia, con il recente ingresso di Draghi, prevedono «una celerità ed efficienza maggiore nella distribuzione dei vaccini», ma anche «provvedimenti cruciali su due tematiche importanti per il settore orafo: innanzitutto una armonizzazione a livello mondiale dei dazi, questione dibattuta più volte negli ultimi anni, ma purtroppo ancora non risolta. Il secondo punto riguarda invece l’armonizzazione a livello europeo delle regole sull’uso del contante: regole diverse creano disparità economiche sui mercati. Mai come in questo momento l’unione fa la forza visto la tempesta che stiamo attraversando. Da imprenditori lotteremo come sempre con forza e determinazione per proteggere ancora una volta il nostro unico Made in Italy».