Parlare di Aurora significa celebrare una di quelle all-italian stories sempre più rare e tanto più preziose: fondata a Torino nel 1919, prima azienda italiana a produrre una penna stilografica, Aurora è una manifattura indipendente guidata a partire dagli anni ‘50 dalla famiglia Verona – oggi alla quarta generazione con Cesare Verona, presidente e AD – e vanta una produzione 100% manuale e Made in Italy, direttamente controllata in ogni fase, dal design al prodotto finito. «Abbiamo sempre mantenuto italiana tutta la filiera – spiega Cesare Verona – non per un senso malinteso di localismo o nazionalismo, ma perché sappiamo che quella creatività e quella artigianalità italiana che ancora fanno la differenza si nutrono di una relazione quotidiana col territorio e con le persone che lo abitano, con la nostra storia e le meraviglie artistiche che noi italiani abbiamo la fortuna di “respirare” ogni giorno. Per questo abbiamo un senso unico del bello, che si nutre di armonia ed equilibrio ma anche di tecnica e ricerca». Aurora si è sempre distinta per la modernità delle scelte e una visione non convenzionale del futuro: fin dagli esordi si è avvalsa della collaborazione di artisti affermati che hanno firmato una comunicazione all’avanguardia e di mostri sacri del design come Marcello Nizzoli, Marco Zanuso, Giorgetto Giugiaro, Albe Steiner, Giampiero Bodino che hanno sviluppato modelli entrati nella storia della scrittura – tra i tanti, le penne Hastil e Thesi, esposte al MOMA di New York. L’anno scorso le Poste Italiane hanno anche emesso un francobollo celebrativo in occasione del centenario aziendale. «Nella nostra evoluzione sta il valore intangibile di una marca che racconta storie di verità: nel nostro patrimonio centenario fatto di competenze, artigianalità e innovazione il pubblico riconosce la sicurezza della qualità, del prodotto affidabile “bello e ben fatto”. Questa relazione basata sulla qualità e sulla fiducia è la stessa che ci lega a tutti i nostri collaboratori e a tutti i nostri rivenditori, i quali sanno di poter contare su un servizio di assistenza all’insegna della massima collaborazione». In un mondo dominato dalla tecnologia digitale, nulla potrebbe sembrare più lontano dai consumatori di penne a sfera e stilografiche, ma il mercato racconta una realtà molto diversa: «Da un punto di vista anagrafico, gli acquirenti di strumenti di scrittura sono in media persone di 30 / 40 anni, che adoperano col medesimo piacere e disinvoltura stilografiche, iPad, PC, Moleskine… Le hanno date per spacciate in tante occasioni, ma le penne convivono felicemente con la tecnologia: in un’epoca di estrema massificazione, sempre più persone avvertono il bisogno di lasciare un segno personale. Non a caso, lo strumento più richiesto è la stilografica e non a caso nei primi otto mesi del 2020 abbiamo venduto più del doppio degli inchiostri rispetto allo stesso periodo del 2019». Oggi Aurora esporta il 90% della produzione ed è presente in più di 50 Paesi con un assortimento completo, attraverso una rete di negozi specializzati, shop-in-shop, cartolerie selezionate e gioiellerie, un canale sempre più interessante. Le strategie degli ultimi decenni hanno dato nuovo impulso all’azienda, con una razionalizzazione e un riposizionamento che stanno dando grandi soddisfazioni anche in tempi di pandemia. «Per ora le perdite dovute ai lockdown si aggirano appena intorno al -4%. La nostra Officina della Scrittura è visitata quotidianamente dalle scuole e avvicina i giovani alla storia del segno: è un ponte importante con le nuove generazioni. L’anno scorso abbiamo festeggiato un secolo di vita, ma nella nostra visione il 2020 non è il 101° anno di Aurora, bensì il primo dei suoi prossimi cento anni: siamo sempre curiosi, aperti all’ascolto e al cambiamento, pronti ad affrontare ogni nuova sfida con l’entusiasmo e la freschezza di una startup!».