Dopo più di tre anni di ricerche e lavoro si è concluso il progetto Horizon 2020 Fenix. Come una fenice che risorge dalle proprie ceneri, il progetto è riuscito a dare nuova vita ai rifiuti elettronici. Grazie alla collaborazione del Laboratorio Industry 4.0 del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, le schede elettroniche dei cellulari sono state disassemblate con l’utilizzo dei collaborative-robot (cobot) che hanno salvaguardato le caratteristiche chimiche di ciascun componente. Le schede disassemblate sono state poi trattate dall’Università dell’Aquila che ha recuperato alcuni materiali puri come rame, stagno, oro, argento e platino. I primi due hanno trovato una seconda vita come polveri metalliche e come filamenti adatti alla stampa 3D. I metalli preziosi, invece, sono stati utilizzati dalle aziende I3DU e 3DHUB di Atene per creare gioielli eco-compatibili e personalizzabili attraverso un servizio di scansione 3D. L’obiettivo del progetto è quello di estendere queste lavorazioni anche ad altri soggetti esterni al fine di promuovere la creazione di nuove filiere circolari.