Il Centro Studi di Confindustria Moda continua a monitorare l’evoluzione congiunturale delle aziende del settore. Giunto alla quinta edizione dell’indagine campionaria elaborata per Federorafi, il Centro Studi ha analizzato il primo trimestre del 2021 evidenziando i primi segnali di vera ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e marzo 2021 il 24% delle aziende prese a campione presenta un fatturato in crescita, tra cui il 10% sale oltre il 20%, il 5% segna un aumento tra il 10% e il 20%, un altro 5% cresce tra il 5% e il 10% e il 4% sperimenta un aumento tra l’1% e il 5%. Il 22% del campione, invece, dichiara che le vendite sono rimaste invariate rispetto al primo trimestre 2020. Il restante 54%, tuttavia, segna ancora contrazioni nel fatturato, con cali tra il -1% e il -35% per il 27% delle aziende e superiori al -35% per l’altro 27%. La percentuale di aziende in calo risulta comunque più contenuta rispetto al 2020, anno in cui la quota ha raggiunto l’89%. In riferimento al settore O-A-G la flessione del fatturato trimestrale è pari al -11,6%, meno intensa rispetto alle previsioni di inizio anno. In calo, rispetto alla rilevazione precedente, anche il numero di aziende che ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali (51%). Guardando al secondo trimestre la percentuale di aziende che prevede di ricorrere ancora alla CIG scende al 49%. «L’indagine conferma il grande dinamismo e la determinazione delle imprese che stanno cercando di uscire dalle sabbie mobili del 2020 sull’onda positiva, anche psicologica, delle buone indicazioni provenienti dai numeri e dagli effetti dei piani vaccinali in molti Paesi, compresa l’Italia – ha commentato Ivana Ciabatti, presidente di Federorafi – Quello che ora diventa fondamentale è ripartire anche con i viaggi all’estero per gli incontri di business ed incentivare la presenza in Italia degli operatori stranieri a partire da VicenzaOro September. Con lungimiranza Federorafi con Agenzia ICE ha messo a punto anche diverse operazioni in presenza sia in USA che in Cina e per Expo Dubai, proprio i tre paesi che stanno dimostrando un buon feeling con il gioiello made in Italy. Per permettere che tutto quello che stiamo preparando da mesi, sia come singole aziende che come federazione, investendo tempo e risorse, si possa tramutare in occasioni di business è indispensabile l’affiancamento delle istituzioni, a partire dal Ministero degli Affari Esteri, per accompagnare i nostri imprenditori nelle trasferte all’estero e per facilitare l’arrivo in Italia dei buyer internazionali attraverso accordi one-to-one con gli atri Paesi».
Se da una parte l’economia tenta la ripresa grazie anche al risveglio del mercato estero (principalmente stati Uniti, Francia, Emirati Arabi/Qatar), dall’altra si trova ad affrontare ulteriori ostacoli. Secondo il 75% delle aziende, infatti, le materie prime – principalmente oro, rodio, palladio e argento – stanno subendo forti rincari. Per affrontare le numerose sfide del mercato, le aziende stanno puntando su diverse strategie: in primo luogo sullo sviluppo del canale online, a cui seguono la razionalizzazione dei costi e la ricerca di nuovi mercati. In questo modo il 45% delle aziende campione prevede nel secondo trimestre 2021 una crescita del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2020. Allo stesso tempo il 28% prevede che la situazione rimanga stabile mentre il 27% teme una flessione. Nel dettaglio, il 25% delle aziende si aspetta una ripresa entro la primavera 2021; il 39% a partire dall’autunno 2021; il 20% prevede un trend negativo per tutto il 2021 e una ripresa dalla primavera 2022; il 10% pensa a una prima ripresa a partire dall’autunno 2020; infine il 6% non prima del 2023.