In base ai nuovi dati forniti dal Centro Studi di Confindustria Moda a Federorafi (su dati Istat), il 2021 si riconferma un anno con trend positivo per il commercio con l’estero del settore orafo-argentiero-gioielliero. Da gennaio a settembre 2021, infatti, l’export ha segnato un incremento del +70,% per un totale di 5.574 milioni di euro, 2,3 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2020 e 506 milioni in più (+10%) rispetto al medesimo periodo del 2019. Gli Stati Uniti si stabiliscono al primo posto con +93,6% rispetto al 2020 e un’incidenza del 15,7% sul totale. La Svizzera, al secondo posto tra i mercati interessati, cresce del +62,2%, mentre gli Emirati Arabi, al terzo posto, crescono del +135,5%. Segnano un incremento anche la Francia (in quarta posizione) con +44,1%, Hong Kong (in sesta posizione) con +40,9% e la Cina con +208,9%. Anche il confronto con il periodo pre Covid (gennaio-settembre 2019) mantiene il trend positivo su diversi mercati e in particolare su USA (+64,6%) ed EAU (+7,9%) mentre Svizzera, Francia e Hong Kong rimangono ancora sotto i livelli del 2019. «I dati elaborati dal nostro Centro Studi mi inducono ad essere sicuramente ottimista anche sulla chiusura del 2021 ma decisamente cauta per il 2022 – ha commentato Claudia Piaserico, presidente Federorafi (in foto) – La recrudescenza pandemica con il ripristino delle restrizioni nazionali ed internazionali – che ha portato ad esempio allo slittamento a marzo di VicenzaOro January – nonché il fortissimo incremento dei costi delle commodities, come quelle energetiche – che sicuramente stanno già incidendo sui costi di produzione e sui mark-up delle nostre aziende – sono segnali preoccupanti. Anche l’incertezza sulla stabilità delle quotazioni delle materie prime preziose, in uno scenario di crescita dell’inflazione, andrà a ripercuotersi sulle performance delle aziende manifatturiere orafe. Tutte queste variabili devono farci rimanere con i piedi per terra ed essere, appunto, cauti sul 2022. Stiamo infatti elaborando, anche all’interno di Confindustria Moda, una strategia unica di approccio al sistema della formazione tecnico-professionale a tutti i livelli. Con MAECI e ICE tra qualche settimana lanceremo un innovativo progetto di promozione commerciale in USA oltre al proseguimento delle iniziative con la GdO. Per l’area asiatica: focus sul Giappone per accordi con la locale GdO e sulla Cina, anche rispetto ad Hong Kong, per una prima azione settoriale nell’ambito dell’e-commerce senza dimenticare la possibilità di una presenza fisica come è avvenuto in questi ultimi 4 anni con la partecipazione di Federorafi al China International Import Expo di Shanghai. Stiamo infine aprendo un nuovo fronte di promozione verso la Russia». Il report presentato da Federorafi, infine, sottolinea le buone performance dei distretti, in particolare quelli di Arezzo e Vicenza con riferimento soprattutto a EAU e USA. Valenza, invece, non ha ancora recuperato il gap negativo sul 2019 (-36,2%).