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Lo scorso 11 Giugno si è svolta a Roma la prima Assemblea dei soci di Federpreziosi (nata proprio un anno fa dalla trasformazione di Federdettaglianti nella attuale Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie/Confcommercio Imprese per l’Italia-Federpreziosi), in occasione della quale il presidente Giuseppe Aquilino (a destra nella foto, accanto a Giuseppe Roscioli, presidente Confcommercio Roma) ha fatto il punto su problematiche e programmi. Un dato su tutti evidenzia le difficoltà del settore: secondo le rilevazioni di Federpreziosi nell’ambito del dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a -22%, e le prospettive per il 2013 non si presentano migliori. Diverse le cause di questo stato di cose francamente preoccupante: le difficoltà di accesso al credito per moltissime aziende –  con conseguente carenza di liquidità  che non di rado si risolve nel blocco della produzione e quindi nella messa in mobilità del personale – i costi delle materie prime; l’aumento della pressione fiscale complessiva; gli effetti negativi derivati dall’introduzione di spesometro, redditometro, limitazioni nell’utilizzo di contanti, che secondo la relazione del presidente Aquilino “hanno avuto il solo merito di disorientare i nostri clienti, favorendo colleghi d’oltralpe che hanno vissuto una stagione commerciale, a loro dire, strepitosa”. E’ stata anche sottolineata l’assenza di normative adeguate nel caso dei cosiddetti “compro oro” o le criticità insite nelle nuove regole relative al nichel. Giuseppe Aquilino ha anche stigmatizzato “l’ingiusta criminalizzazione dell’intera categoria” da parte della stampa in seguito alla diffusione dei dati diffusi dal Ministero dell’Economia sui redditi dei “gioiellieri”, categoria che in Italia comprende perlopiù persone fisiche, realtà piccole o micro, spesso a conduzione familiare, che maggiormente hanno risentito della crisi, sono sottoposte al pagamento di una serie di tributi  e che sono oltretutto prive, rispetto ai lavoratori dipendenti, di qualsiasi ammortizzatore sociale, TFR, malattia retribuita, quattordicesima. Federpreziosi, in collaborazione con Confcommercio, si accinge a lavorare con la So.Se (Società per gli Studi di Settore), al fine di far emergere un quadro più realistico della situazione della categoria. Nei prossimi mesi, la Federazione opererà per un coinvolgimento ancor più ampio e condiviso al fine di evidenziare nuove soluzioni atte a gestire il cambiamento, dall’e-commerce al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Essenziale sarà “la realizzazione, in stretta collaborazione con le istituzioni, di uno studio completo sull’intera filiera orafa, per conoscere la reale identità e area di competenza nonché la segmentazione del mercato e la sua evoluzione”.

 

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