Il mondo della comunicazione torna a piccoli passi alla normalità, come una fenice che risorge dalle ceneri. Complice probabilmente la ripresa del settore orafo che torna a farsi spazio nell’economia nazionale e anche, forse, la forte voglia di tornare alla vita di tutti i giorni. Le relazioni sono cambiate, è innegabile! Evolversi, però, non sempre prevede un totale stravolgimento ma bensì coesione ed equilibrio tra un passato, in questo caso non troppo lontano, e un futuro che si è imposto, per necessità, troppo velocemente.
Eppure, in questo ultimo anno e mezzo, il settore non non ha mai smesso di voler comunicare, di voler parlare di sé mantenendo, in modi e forme diverse, quel filo sottile che unisce un brand ai propri clienti. È così che anche il lavoro delle agenzie di comunicazione non si è mai fermato, coltivando relazioni a distanza e supportando il lavoro di tutte le numerose aziende del settore. Rappresentando brand internazionali di gioielleria, orologeria e lifestyle, Barbara Gianuzzi Comunicazione è tra le agenzie milanesi di pubbliche relazioni in grado di avere una visione a 360° su questa recente evoluzione.
Con un vasto portfolio di clienti – tra cui Vacheron Constantin, Roger Dubuis, Ulysse Nardin, Grand Seiko, PDPAOLA e i brand di Diffusione Orologi, solo per citarne alcuni – e un’esperienza consolidata nel settore della comunicazione, Barbara Gianuzzi, fondatrice dell’agenzia, ha ben chiaro il ruolo del proprio studio in questo periodo di cambiamento. «Anche durante il primo lockdown io e il mio team non ci siamo mai fermati perché le aziende non si sono mai fermate ma soprattutto perché la comunicazione non ha mai avuto così tanta importanza come in quel periodo – afferma Barbara Gianuzzi – continuando a essere presenti e sempre visibili le aziende sono riuscite, anche nei mesi più difficili, a mantenere quel rapporto con il cliente costruito negli anni. Da gennaio di quest’anno, poi, abbiamo ricevuto dai brand numerose manifestazioni d’interesse verso la nostra attività come mai è capitato prima. Le aziende oggi puntano alla visibilità, soprattutto a quella sui giornali, a cui affianchiamo un approccio multicanale che prevede anche la promozione di contenuti online e l’organizzazione di eventi». Oggi più che mai, quindi, online e offline camminano parallelamente verso un obiettivo comune da raggiungere lavorando in maniera sinergica in modo da permettere alle aziende di emergere in settori sempre più competitivi come l’orologeria e la gioielleria. «Per raggiungere un certo tipo di visibilità – continua Barbara – bisogna utilizzare tutti gli strumenti in grado di valorizzare i contenuti del brand, dai social media che rappresentano una vetrina sul mondo, alla parte redazionale, e quindi di relazione con le testate giornalistiche. L’attività dell’ufficio stampa è la goccia che scava la roccia, permettendo ai brand di mantenere l’importante contatto con la stampa e con la clientela».
Questo rapporto, grazie alle nuove tecnologie, viaggia alla velocità della luce raggiungendo tutto il mondo in un tempo brevissimo. Di conseguenza è cambiato anche l’approccio alla gestione della notizia la cui diffusione a livello globale può essere organizzata con largo anticipo in più Paesi nello stesso momento. Dietro le quinte di questa accurata macchina della comunicazione c’è una vera e propria professione fatta di preparazione, sensibilità, conoscenza e capacità di percepire e mediare importanti “sfumature”. Il claim di Barbara Gianuzzi Comunicazione è infatti “Far parlare di voi è il nostro mestiere”. «L’ufficio stampa aggiunge valore all’azienda perché costruisce relazioni e rapporti che durano nel tempo. Nei mesi di distanziamento ci siamo resi conto dell’importanza del contatto fisico sia tra le persone sia con i prodotti. Noi ci occupiamo di gioielli e orologi ed è proprio toccando con mano che si possono apprezzare alcuni dettagli che una foto non potrà mai rendere. È stato un peccato privare il nostro interlocutore di questo tipo di opportunità ed esperienza, ma adesso siamo sicuri che saremo in grado di apprezzarla di nuovo, più di prima».