L’anima di un’azienda è fatta di persone e, nel caso di Pisa Orologeria, il cuore è proprio la famiglia Pisa. I fratelli Pisa – Divino, Osvaldo e Ugo – hanno portato la propria passione per l’orologeria da un piccolo paese dell’Emilia Romagna al capoluogo lombardo all’inizio del ‘900, trasformando in pochi decenni il piccolo laboratorio di Via Verri, allora appena 15 metri quadrati di superficie, in una boutique di fama internazionale. Negli anni ’70 il timone passa a Grazia e Maristella, figlie di Ugo, rinominate le “signore delle lancette”. Affiancate da Fabio Bertini, nipote di Osvaldo, le due sorelle portano l’azienda verso scelte moderne e creative, in controtendenza con le mode del momento, selezionando capolavori di alto artigianato e pezzi unici. Negli ultimi anni Pisa Orologeria ha conquistato l’intero quadrilatero della moda milanese inaugurando nel 2008 in via Montenapoleone la boutique monomarca Rolex e, successivamente, quella di Patek Philippe e di Vacheron Constantin a fianco dello storico negozio di via Verri. Oggi la guida dell’azienda è tutta al femminile con Maristella Pisa, presidente di Pisa Orologeria, affiancata dalla figlia Chiara (foto in evidenza) nel ruolo di amministratore delegato. Rappresentante della terza generazione della famiglia, Chiara affronta oggi la nuova era dell’azienda tra le nuove sfide del mercato e la rapida evoluzione digitale del settore. «L’adozione degli strumenti digitali è cominciata molto prima del 2020 e della pandemia, quando avere un profilo aziendale sui social network era pratica ancora poco comune – commenta Chiara – La presenza della nostra azienda su queste piattaforme è qualcosa che ho fortemente voluto per le potenzialità che offrono: prima fra tutte una vasta visibilità che permette di raggiungere un pubblico internazionale con rapidità ed efficacia, in modo semplice e divertente. Con il passare degli anni la nostra attenzione verso il digitale si è accentuata laddove intravedessimo servizi utili al miglioramento della nostra offerta». È in quest’ottica che nasce Pisa Circle, una vera e propria vetrina digitale di tutti i prodotti disponibili in boutique attraverso la quale, in modo semplice e veloce, è possibile comunicare e richiedere assistenza a uno dei professionisti dell’azienda. «Allo scoppio della pandemia la piattaforma era già in fase di collaudo e fortunatamente siamo stati in grado di lanciare il servizio poco dopo il termine del primo lock-down dando così al pubblico la possibilità di visionare comodamente da casa la disponibilità di un determinato orologio, gioiello o accessorio. Il riscontro è stato molto positivo».
Le novità di Pisa Orologeria non finiscono qui. Il nuovo progetto Timeless affronta concretamente un altro fenomeno che ha caratterizzato l’orologeria degli ultimi anni: il “secondo polso”. «È un mercato che abbiamo monitorato per diverso tempo e che ha suscitato il nostro interesse – continua Chiara – Benché il concetto di eternità connesso a un orologio rappresenti ancora una certezza, non si può negare che la rapidità del mondo contemporaneo abbia spinto sempre più persone verso il desiderio di cambiare spesso, di non legarsi più per tutta la vita a un determinato accessorio che in futuro potrebbe non corrispondere più ai gusti del momento. Ecco che con Timeless l’usato può trasformarsi in una nuova occasione, attraverso un servizio di permuta in cui un orologio acquistato al più tardi nel 2010 e provvisto di scatola originale con garanzia può essere scambiato con un altro orologio o gioiello presente nel nostro flagship store di via Verri corrispondente al valore attuale del vecchio segnatempo. Posso dire che stiamo già valutando possibili implementazioni e sfaccettature di questo servizio. Vedremo come evolveranno le cose».
Le proposte di Pisa Orologeria abbracciano così una fetta di mercato sempre più ampia a cui, dal 2014, si è aggiunta anche la gioielleria con il lancio di una prima linea di gioielli, Lancette, che è stata accolta con entusiasmo dai clienti. «Fino a una decina di anni fa la vendita di gioielli era un servizio accessorio rispetto a quella degli orologi. Col passare del tempo la richiesta è diventata sempre più numerosa fino a convincerci che la vendita dei diamanti dovesse affiancare quella degli orologi. Nel 2014 abbiamo presentato Lancette e, quattro anni dopo, abbiamo inaugurato il Salone dei Gioielli al secondo piano del flagship store in cui il nostro marchio Pisa Diamanti, composto sia da pezzi classici e intramontabili che da preziosi frizzanti e coloratissimi, è affiancato da cinque marchi di alta gioielleria, il meglio che il settore offre». Con questa new entry Pisa Orologeria ha conquistato il mercato del lusso con un nuovo posizionamento in grado di affrontare anche le difficoltà portate da una pandemia. «Sono stati mesi difficili ma la voglia di vivere e di godere del bello della vita c’è. Lo si vede benissimo nei volti e negli occhi della gente e lo vediamo anche qui da noi in negozio. Questa nuova vitalità si esprime anche nell’acquisto di un dono speciale che segni un nuovo inizio e sappiamo bene che non c’è nulla di più simbolico di un orologio o di un gioiello per questo!». Nell’attesa di lanciare nuovi servizi per il cliente, l’azienda si concentra per ora sui progetti retail: la ristrutturazione della boutique Rolex in via Montenapoleone, l’inaugurazione della boutique Hublot in via Verri accanto al flagship store e il rifacimento del Salone dei Gioielli.