Com’era nelle stime elaborate da ASI nel mese scorso, le esportazioni di gioielleria in dicembre 2016 hanno recuperato un +20,9% rispetto al corrispondente mese di un anno prima. Anche per gennaio 2017 la stima indica un ulteriore recupero.
Tuttavia, l’export italiano nell’intero anno 2016 (a causa della prolungata contrazione della domanda mondiale di gioielleria) si è ridotto (in termini nominali) del -4,4% rispetto a un anno prima. Un calo che però ingloba anche una parte della rinnovata inflazione delle materie prime preziose denominate in euro. In termini reali – al netto quindi dei rialzi dei prezzi impliciti – si calcola una flessione dell’ordine di grandezza del -7/8%
Peraltro, la produzione italiana continua a puntare sul talento dei maestri artigiani e sulla qualità in senso lato (design, estetica, fantasia, varietà dei modelli, cura delle rifiniture) anche se negli ultimi tempi il valor medio unitario dei gioielli si è ridotto. Una riduzione tesa a recuperare i consumi finali contenendo i prezzi di vendita mediante un calo di quote di componenti preziosi. Nel 2016 il v.m.u. delle vendite all’estero si è ridotto del -15% (anno su anno).
L’arretramento dell’export (in valore) nell’intero anno 2016 è da attribuire prevalentemente ai cali degli acquisti dei principali paesi importatori: Svizzera -7,1%; Emirati Arabi -14,8%; Cina+Hong Kong -12,4%; Francia -9,5%; Turchia -4%. Per contro, continuano a recuperare le vendite negli Stati Uniti +9,6%; nel Regno Unito +7,2%; Giordania +9,9%; Israele +23,7%; Sud Africa +26,4%; Repubblica dominicana +12,3%.
Sempre nel corso del 2016 il calo delle vendite all’estero è accentrato nei principali distretti esportatori: Arezzo -1,8%; Valenza Po -7,5%; Vicenza -10%. Per contro, aumenti delle esportazioni da Milano +8,2%; Roma +13,7%; Napoli +11%.
Com’è noto, alcuni distretti orafi italiani presentano anche attività d’importazione, ma con situazioni diverse. Così, nel 2016 gli acquisti all’estero di gioielleria hanno rappresentato il 47,6% delle esportazioni per Valenza Po e l’82,7% per Milano. I distretti di Roma e di Napoli sono addirittura importatori netti. Limitati invece gli acquisti all’estero di Arezzo (4,7% dell’export) e di Vicenza (12,8%).
Franco Marchesini
Nella foto in alto:
dettagli di lavorazione della nuova collezione Frivole di Van Cleef & Arpels