Skip to main content

TABELLA_OTTOBRENel singolo mese di luglio 2015 le esportazioni italiane di gioielleria (dati Istat) hanno continuato a crescere: +21% in valore (anno su anno). Nel complesso dei primi sette mesi, la crescita è del +13,2%, raggiungendo 3761 miliardi di euro. Con gli aumenti – in termini nominali – di metà 2015, l’export italiano ha così superato i livelli massimi del 2000 (3.339 miliardi, sempre nei primi sette mesi). Ma, in termini reali, il distacco delle consistenze attuali da quelle del 2000 rimane ancora consistente per effetto del balzo in sù dei prezzi delle materie prime preziose. In particolare, i corsi internazionali dell’oro sono più che triplicati: da 303 euro per oncia del 2000 a 1.073 euro del 2015. Comunque, con questi risultati l’industria italiana della gioielleria ha accentuato la già spiccata vocazione internazionale, soprattutto con riferimento agli oggetti di alta gamma. Dopo le incertezze dei primi mesi dell’anno, anche la domanda interna di gioielleria ha presentato recuperi. Nei primi sette mesi 2015 il fatturato interno è cresciuto del +5,7% anno su anno, grazie anche al nuovo rialzo dei prezzi impliciti in euro. La ricostituzione di scorte presso la catena distributiva ha stimolato anche le importazioni che, nello stesso periodo, hanno segnato un balzo del +49,3%, a una cifra che rappresenta il 42% delle esportazioni (era al 16% all’inizio del nuovo secolo). Rimangono alcune discontinuità nel commercio con l’estero di metalli preziosi nei primi sette mesi 2015. Nei confronti anno su anno: le esportazioni (+11,9%) sono cresciute più delle importazioni (+6,9%). Per queste ultime emerge una particolarità: il valor medio unitario è salito a un livello superiore a quello delle esportazioni. Sono dati difficilmente comprensibili, a meno di errori nelle dichiarazioni doganali.

(Franco Marchesini)

css.php