di Laura Inghirami
Per Madina Visconti di Modrone l’arte, la natura e il senso estetico sono da sempre un gioco irresistibile. Cresciuta a Milano in una famiglia di artisti e imprenditori, ha sempre vissuto circondata da creatività e bellezza. È nel ricordo d’infanzia di un pomeriggio all’interno di un roseto dai profumi e dalle forme seducenti che l’artista milanese trova l’ispirazione per creare gioielli che richiamano l’unione organica delle forme naturali. All’interno del suo Atelier nel cuore di Milano, in Via Santa Marta 13, riporta alla luce quell’artigianalità autentica che da sempre ci rende unici al mondo. Definisce il lusso “l’avere qualcosa di unico, più che qualcosa di prezioso”. E, con spirito moderno, reinterpreta il gioiello di famiglia in chiave del tutto nuova.
Come nasce la tua passione?
«È una caratteristica di famiglia. È qualcosa che ho ereditato da mia madre Osanna, artista disegnatrice di mobili per arredo d’interni e di gioielli artigianali. E da mia nonna, una donna eccezionale, innovativa, eccentrica e curiosa che fece dell’unicità dell’arte la sua più grande ricerca. Mia nonna era anche una grande collezionista di gioielli d’arte e amava indossare creazioni realizzate appositamente per lei dai suoi amici artisti. Credo che la passione in generale derivi anche da come siamo stati istruiti al bello a partire dalla primissima infanzia. L’occhio deve abituarsi e, crescendo circondata dalla bellezza e avendo passato molto tempo all’interno dell’Atelier di mia madre, è sempre stato naturale per me osservarla e riconoscerla».
A partire da questa passione come è nato il tuo brand?
«Seguendo le orme delle donne della mia famiglia ho realizzato il mio primo gioiello a 12 anni. Successivamente mi sono unita al marchio di gioielli fondato da mia madre, Osanna. Fin da ragazzina ho sentito il desiderio di elaborare la mia personale identità artistica, che oggi si traduce nel mio marchio: un mondo fatto di gioielli ispirati alle forme della natura, un mondo di stile dalla forte personalità, un mondo dove i protagonisti sono gli artigiani che realizzano magistralmente ogni mio pezzo. Oggi, sia io che mia madre, ricerchiamo l’unicità e l’eccellenza nel nostro lavoro e posso affermare di rappresentare la generazione più giovane di una storia familiare fatta di passione al femminile».
Qual è stato il tuo percorso formativo?
«Sono sempre stata amante delle materie artistiche e seguendo questa inclinazione ho frequentato il liceo artistico e poi ho studiato arte e oreficeria a Londra e Milano».
Quali sono le tecniche di lavorazione e i materiali che caratterizzano la tua produzione artigianale?
«La creazione del gioiello per me segue un percorso volto all’eccellenza che condivido con i migliori maestri artigiani e smaltatori di Milano. Tutto inizia dal disegno ma soprattutto dalla cera. Amo il contatto diretto della mano con la materia. Utilizzo molto il bronzo, è un materiale che adoro sia per la consistenza che per il suo colore. È un materiale vivo: è poroso, lascia intravedere la sua matericità e la traccia dell’errore umano. Dalla collezione Ramo, a Malva, dalla linea Panzè a Snake, poi ancora in Ivy, Astri e Ali, mi ispiro costantemente a figure naturali, come fiori e animali, ravvivati dalle tonalità sgargianti degli smalti. Per progetti speciali combino anche diverse tecniche introducendo lavorazioni tipiche dell’alta gioielleria come la tecnica a sbalzo su metalli preziosi abbinata ai diamanti».
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con le tue creazioni?
«I miei gioielli hanno una personalità spiccata, ma non devono essere indossati in un’occasione specifica. Voglio trasmettere un ideale di vita e di bellezza senza tempo, da perseguire in qualsiasi momento, nella quotidianità. Indossare un gioiello Madina Visconti è una scelta per chi ama valorizzare il proprio essere, fino a immedesimarsi completamente nella storia che quel gioiello racconta».
Esiste un gioiello a cui sei particolarmente affezionata?
«Direi il bracciale della collezione Name, per la storia che racconta. Tutto è iniziato nel 1985 quando, per la nascita di un nuovo membro della mia famiglia, è stato regalato alla neo mamma un bracciale in oro con il nome del bambino. Da quel momento questo gesto è diventato una tradizione familiare e quel gioiello ha acquisito per me un valore emozionale inestimabile. È diventato un vero gioiello sentimentale. Col tempo, anche i clienti hanno saputo riconoscerne il suo profondo valore e le richieste sono aumentate sempre di più. Il bracciale Name è personalizzabile con il nome di chiunque desideri acquistarlo ed è diventato la mia personale interpretazione del gioiello di famiglia».
Quali sono i sogni e i progetti per il futuro del tuo brand?
«Sono cresciuta nello storico quartiere delle Cinque Vie, nel cuore di Milano, ed è lì che doveva nascere per me anche il processo creativo. Oggi tutto, dal design alla produzione fino alla vendita, è concentrato in quest’area che ha visto, per secoli, orafi e fabbri lavorare all’interno delle loro botteghe. Vorrei quindi continuare a creare i miei gioielli valorizzando quest’area e le sue eccellenze. In più continuerò a distribuire in concept store e negozi multi-brand selezionati e venderò attraverso il mio e-commerce. Il desiderio per il futuro è l’apertura di punti vendita monomarca in Italia e in Europa».