La kermesse appena conclusa a Cannes lascia dietro di sé, come di consueto, quell’aurea di fascino e magia che da 75 anni contraddistingue la manifestazione. Il Festival ha visto trionfare la satira sociale di Triangle of Sadness del regista svedese Ruben Östlund che vince così la Palma d’Oro grazie al ribaltamento di ruoli e classi sociali raccontato nella sua pellicola. L’Italia porta a casa il Premio della giuria (ex aequo con Eo di Jerzy Skolimowski) con la produzione del film Le otto montagne – tratto dal romanzo di Paolo Cognetti – con Luca Marinelli e Alessandro Borghi. Così come per le pellicole in gara, anche sul tappeto rosso il Festival di Cannes si riconferma dal respiro internazionale con grandi Maison della moda e della gioielleria a rappresentare le manifatture di tutto il mondo: morbide code di seta fluttuanti, coloratissime e voluminose ruche e sfavillanti dettagli preziosi hanno arricchito abiti di alta sartoria; per la gioielleria invece le pietre preziose hanno sicuramente rubato la scena sul red carpet: ne sono un esempio il rarissimo diamante giallo di oltre 100 carati protagonista della collana di Chopard indossata da Julia Roberts e la collana di zaffiri di Bulgari da 107,15 carati indossata da Anne Hathaway. Accanto a queste gemme dal valore inestimabile, hanno sfilato anche pezzi di alta manifattura dal design davvero unico: Cannes segna il ritorno nella gioielleria dei tassel, dello stile geometrico e delle collane indossate come cerchietti o tiare. Parallelamente, conferma il grande successo degli earcuff, l’eleganza senza tempo ddi diamanti e perle e la bellezza sempre vivace degli anelli cocktail.