In occasione di un bicentenario importante per la maison, Vacheron Constantin celebra la propria storia e i personaggi che l’hanno resa così straordinaria con la mostra Diptyques – A history of collaborations. Fino al 26 marzo 2019 la boutique Vacheron Constantin di Ginevra farà da scenario a questo omaggio all’Alta Orologeria e ai suoi protagonisti. A partire da Jacques-Barthélémy Vacheron, nipote del fondatore, e François Vacheron che unirono i propri talenti nel 1819 (proprio duecento anni fa). La loro unione diede il via a una serie di incontri che contribuirono a creare quella sinergia tra eccellenza orologiera e virtuosismo stilistico che è oggi l’azienda. Da Emile Plantamour ad Albert Pellaton, da Raymond Moretti a Michel Butor, tutti nomi che, con le loro idee, hanno partecipato e reinventato l’azienda: Georges-Auguste Leschot, assunto da Vacheron Constantin nel 1839 come orologiaio specializzato nella meccanica e nella costruzione, ha inventato il pantografo rotante, progettato per standardizzare la produzione di movimenti orologieri e per permettere la realizzazione di componenti su scala industriale. Nel 1932 Louis Cottier ha sviluppato il quadrante con le ore del mondo, che indica i diversi fusi orari per mezzo di un ingegnoso meccanismo con disco girevole. Ferdinand Verger, famoso gioielliere con conoscenze nel campo dell’orologeria, nel 1880 realizzò per lo zar un uovo di Fabergé che includeva un movimento Vacheron Constantin. I suoi figli si dimostrarono degni eredi creando segnatempo a complicazioni e orologi da parete riccamente decorati fino agli anni Trenta. Nel 2010 Anita Porchet, esperta nell’arte della smaltatura di miniature, creò un capolavoro per la Maison: un orologio che riproduce fedelmente il soffitto dell’Opéra Garnier dipinto da Marc Chagall.