Come è nata l’avventura di Amen? Nel 2012 mi sono trovato in un momento di grave
difficoltà personale – spiega Giovanni Licastro, fondatore del brand aretino – e ho cominciato a portare un
bracciale con la preghiera del Padre Nostro: da quel
gioiello mi
è giunta una grande forza e l’esortazione a proseguire sulla strada della spiritualità.
Concretamente? Il mese dopo sono nati i nostri primi bracciali in pelle con incisa la preghiera del Padre Nostro o dell’Ave Maria.
Come sono stati accolti? Hanno travolto ogni scetticismo e andavano a ruba.
Il nome scelto è caratterizzante… Amen è una parola antichissima, presente nella Bibbia, nel Corano e in vari ceppi linguistici, comprensibile in tutto il mondo.
Quindi non sono gioielli destinati a occasioni religiose? Sono gioielli dal forte valore intrinseco, un richiamo al nostro bisogno di spiritualità.
Si spieghi meglio. Abbiamo tutti bisogno di aggrapparci a una trascendenza. Uno sguardo a un gioiello Amen ci ricorda, in ogni momento della giornata, che esiste qualcosa di superiore, che ci aiuta e ci dà forza e speranza.
Come si è evoluta la produzione? Nel 2015 abbiamo lanciato i Rosari, ancora oggi uno dei nostri best seller. Infine sono nate le nuove collezioni in argento, ma con tutta la qualità della gioielleria e sempre centrate su spiritualità e amore: cuori, angeli, croci, ali d’angelo e così via. Quanto ha pesato la comunicazione nella costruzione del vostro successo?Moltissimo. abbiamo sempre investito tanto in comunicazione e marketing: è in corso anche una campagna TV. Per non parlare dei tanti personaggi pubblici che indossano i nostri gioielli.
Avete in serbo nuovi progetti? Vogliamo continuare a crescere. Lo dimostra anche l’inserimento di Alessio Nesti, proveniente da Bulova, come general manager.
Un’iniziativa di cui si sente orgoglioso? Collaboriamo con la Onlus Insuperabili, che, con Giorgio Chiellini testimonial, porta sui campi da calcio ragazzi con disabilità di qualsiasi tipo. Abbiamo realizzato un bracciale in pelle con inciso il motto degli Insuperabili: «Ammetto la sconfitta e le mie diverse qualità, non me ne vergogno. Mi vergognerei solo di non combattere e provarci con tutto me stesso». Il ricavato delle vendite andrà interamente alle loro attività.