Costretta come molti altri eventi e fiere internazionali a un cambio di date, Packaging Première – la manifestazione milanese dedicata al packaging per il settore del lusso – condivide online una serie di contenuti interessanti, che anticipano gli appuntamenti dell’edizione fisica, in programma dal 15 al 17 settembre. Il webinar di ieri (dedicato a gioielli, moda e cosmetici: i prossimi riguarderanno food e poi wine & spirits)) è stato il primo di tre Trends Talk programmati a cadenza settimanale sulle tendenze del luxury packaging, basati su una ricerca interna, “Trends”, che ha coinvolto un centinaio tra aziende, designer e agenzie di progettazione e comunicazione. La sessione di ieri è stata animata da Eleonora Boccalatte, Marketing & Sales Manager di Leonori Gioielli, Paolo Proserpio, graphic designer, docente IED e storico consulente di Versace, e Giuseppe Dazzi, Purchasing & Program Manager per Angelini Beauty. I risultati generali della ricerca fotografano ambiti, in particolare moda e gioielleria, tendenzialmente legati alla tradizione e più interessati alla protezione dell’immagine aziendale che all’innovazione e al cambiamento. Certamente le aziende devono trovare un equilibrio tra l’esigenza del contenimento dei costi e le nuove esigenze del mercato, in primis l’attenzione alla sostenibilità. In quest’ottica si parla perciò di imballaggi trasversali, adatti a contenere prodotti diversi, e più leggeri, con stampe magari di minore pregio ma che assicurano comunque a costi ridotti un risultato non troppo diverso da quelli ottenuti con tecniche più sofisticate ed economicamente onerose. Altro trend presente da tempo, l’esigenza di creare shopping bags trasversali e monomateriali. Confermata anche l’esigenza di ridurre la presenza della plastica negli imballaggi a favore di bioplastiche e plastiche da riciclo, un campo dove la ricerca è attivissima, così come in quello di carta (di preferenza da foreste certificate), cartone e materie prime alternative, come la carta derivata da scarti di lavorazione. I colori sono largamente vincolati al rispetto dell’immagine aziendale: così, se in generale prevalgono i “non colori”, dal bianco al nero passando per tutte le sfumature di grigio – accanto ai quali si vanno tuttavia imponendo le tonalità pastello – una vasta gamma di colori anima comunque il packaging haute de gamme. Infine, uno dei trend che si preannuncia vincente per il futuro è l’aspetto tattile, materico delle confezioni, con un occhio di riguardo per le goffrature. Per quanto riguarda la gioielleria, Eleonora Boccalatte, terza generazione di un’azienda che produce preziosi dal costo medio di 3000 euro al pubblico, ha sottolineato le caratteristiche speciali e intrinseche del gioiello, ricco di una bellezza e di emozioni che durano nel tempo, destinato a sottolineare momenti importanti e di cui spesso si conserva anche il packaging, che deve quindi essere all’altezza del prodotto. In gioielleria il packaging, ha sottolineato Eleonora Boccalatte, deve comunicare immediatamente la sensazione di esclusività ed esaltare le caratteristiche del contenuto, che va ammirato in ogni particolare e in tutti i bagliori e le sfaccettature delle gemme. Il nuovo packaging Leonori da boutique – una scatolina di seta contenuta in una elegante scatola esterna di cartoncino estremamente interessante al tatto – è stato portato da un classico blu a un più caratterizzante rosso mattone, coerentemente legato anche ad alcuni elementi di questo colore presenti nella nuova sede aziendale. Un discorso a sé – e in via di definizione per quanto riguarda Leonori Gioielli – merita il packaging destinato all’e-commerce: sicuramente diverso e più leggero rispetto a quello destinato alle boutique ma che saprà comunicare con altrettanta immediatezza la preziosità e la bellezza del contenuto.