Opera prima di Alessandra Villasco Damiani, Tulipani a colazione narra una storia d’amore, anzi l’inseguimento, da parte della protagonista Beatrice, di quello che lei sa essere il suo unico, vero amore, che sarà per lungo tempo confuso e complicato da una serie di casualità. All’inizio del racconto la incontriamo in un paesino del Friuli poco più che bambina, una dodicenne amatissima da genitori attenti e affettuosi: la tragica morte del padre – e di lì a un anno il trasferimento a Roma deciso improvvisamente dalla madre senza alcuna apparente motivazione – la lasciano priva di punti di riferimento e la costringono ad abbandonare il suo ambiente protetto, gli amici e soprattutto Alessandro, l’adolescente di cui si riconosce per sempre innamorata. Nel corso degli anni il caso interverrà ad avvicinare e allontanare i due ragazzi fino a quando, ormai prossima al matrimonio con un altro uomo, Beatrice si imbatterà per caso nel diario di una sconosciuta, che la aiuterà a fare chiarezza in sé stessa e a prendere una decisione che le cambierà la vita.
L’autrice, moglie di Guido Grassi Damiani e madre di quattro figli, mischia con naturalezza luoghi ed eventi a lei personalmente noti ad altri per cui si è documentata e descrive con sensibilità gli smarrimenti dell’adolescenza, il confronto e i chiarimenti intergenerazionali, i momenti di scontro e poi di equilibrio di cui sono fatte le relazioni mature. Strada facendo il racconto si trasforma quindi in una sorta di romanzo di formazione in cui sia Beatrice sia Alessandro imparano a fare i conti con i propri fantasmi e ad affrontare situazioni e relazioni rimaste in sospeso.
(Tulipani a colazione di Alessandra Villasco Damiani, Sperling & Kupfer 2021, 310 pagg)