In occasione della nona edizione dell’Altagamma Consumer and Retail Insight, i risultati delle ricerche True-Luxury Global Consumer Insight e Luxury Retail Evolution, realizzate da Boston Consulting Group e Bernstein, hanno evidenziato alcuni dei principali trend che riguardano i consumatori e il retail del settore lusso. Per quanto riguarda i consumatori, il 40% prevede di spendere di più in beni di lusso il prossimo anno, in particolare nel mercato cinese e statunitense. L’Europa, invece, ha previsioni meno positive con un -40% rispetto alla media di propensione all’acquisto True-Luxury. A rappresentare una promettente opportunità per il settore del lusso è il mercato mediorientale, valutato circa 15 miliardi di euro e con una prospettiva di crescita fino a 30-35 miliardi di euro nel 2030. Il consumatore si fa sempre più giovane e il target “senior” lascia gradualmente spazio a Millennial e Gen Z che richiedono strategie di ingaggio, offerta e comunicazione diverse. Ne è un esempio l’utilizzo della Generative AI che, grazie a servizi personalizzati, risulta avere un forte impatto sulla customer experience. La strategia retail delle imprese del lusso ha visto ampliare la rete di negozi solo dello 0,5% dal 2019 e in sole 25 principali città. Tra queste Milano – che risente del ridimensionamento di Via della Spiga e del minore sviluppo dei grandi marchi negli aeroporti – non raggiunge la top 10. Nel loro sviluppo retail, i brand del lusso puntano su grandi flagship store rappresentativi del DNA dell’azienda e su eventi, negozi temporanei, mostre e collaborazioni spingendo così i marchi più piccoli a reinventarsi ogni volta per poter stupire i clienti. Il digitale nel settore lusso, infine, fatica a decollare. Infatti, mentre il livello di soddisfazione nel canale fisico nel lusso è il doppio rispetto a quello del mass market, le esperienze di acquisto online dei marchi di lusso riscontrano una soddisfazione bassa rispetto a quelle del mass retail.