di Laura Inghirami
Van Cleef & Arpels è da sempre attivamente impegnata nel sostegno dell’arte, attraverso iniziative di mecenatismo che contribuiscono non solo a supportare il talento ma anche ad arricchire la nostra società, dimostrando così una visione culturale che accompagna la storia della Maison e la sua evoluzione.
Per celebrare l’affascinante mondo delle pietre, Van Cleef & Arpels ha sostenuto la realizzazione della mostra “Storie di Pietra” a cura di Jean de Loisy e Sam Stourdzé, aperta al pubblico presso Villa Medici – Accademia di Francia a Roma fino al 14 gennaio 2024.
Se le pietre potessero parlare, cosa ci racconterebbero? “Sussurrerebbero segreti e storie antiche millenni”, risponderebbero le menti creative dietro la mostra. Le pietre sono nate ancora prima dell’uomo, e lo hanno accompagnato lungo tutta la sua storia. Questo è l’universo che “Storie di Pietra” esplora attraverso quasi 200 opere contemporanee e antiche, dal più antico minerale terrestre risalente a 4,4 miliardi di anni fa fino all’ultimo minerale creato dall’artista contemporanea Agnieszka Kurant, la “Sentimentite”. “Più di una volta mi è capitato di pensare che fosse opportuno guardare alle pietre come a una sorta di poesia”, queste le parole dello scrittore surrealista Roger Caillois, la cui prosa accompagna la mostra.
Il legame di Van Cleef & Arpels con la cultura è ben noto e coinvolge molteplici mondi, compreso quello della danza. Negli anni Venti Louis Arpels amava frequentare l’Opera di Parigi insieme al nipote Claude, osservando le ballerine che danzavano con leggiadria sul palco e traendo l’ispirazione per le bellissime creazioni che ancora oggi rappresentano un eterno simbolo della Maison. Nacquero così all’inizio degli anni Quaranta le prime spille ballerine della Maison. Ed è proprio di fronte alla vetrina di Van Cleef & Arpels che si affaccia sulla Fifth Avenue che George Balanchine, famoso coreografo co-fondatore del New York City Ballet, trovò l’ispirazione per il balletto “Jewels” del 1967. Dalla comune passione di Claude Arpels e Balanchine nacque il balletto che vede i ballerini vestiti come fossero delle pietre preziose, in particolare diamanti, smeraldi e rubini. La maison ha poi continuato a sostenere la coreografia contemporanea negli anni. Lo testimoniano il sostegno al “L.A. Dance Project” di Benjamin Millepied, avviato nel 2012, e l’annuale “Fedora – Van Cleef & Arpels Prize for Ballet” istituito nel 2015.
In onore di questa storia d’eccellenza, tra i suoi numerosi progetti, Van Cleef & Arpels promuove l’iniziativa di mecenatismo “Dance Reflections by Van Cleef & Arpels”, fondata sui valori di creazione, trasmissione e formazione, che dal 2020 collabora con artisti e istituzioni per sostenere la creazione contemporanea e promuovere la presentazione di opere coreografiche a un pubblico sempre più ampio e che è attualmente attiva in una dozzina di Paesi in tutto il mondo. Proprio attraverso questa iniziativa la Maison ha sostenuto la produzione dell’opera “Somnole” di Boris Charmatz presentata al Teatro Argentina a Roma in corealizzazione con Romaeuropa Festival e Teatro di Roma.
Boris Charmatz è un coreografo innovativo che dal 2022 ricopre il ruolo di direttore del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. L’assolo “Somnole” esplora il mondo del sogno, del ricordo e del dormiveglia e al tempo stesso presenta una nuova idea musicale che vede l’artista fischiettare durante tutta la performance. L’opera, che rappresenta un’arte disruptive, assolutamente originale e ricca di nuovi spunti, simboleggia l’attenzione all’innovazione di Van Cleef & Arpels, che ricerca unicità e autenticità nei talenti che decide di supportare.
Allo stesso modo, “Storie di Pietra” ci porta a immergerci in un universo mai esplorato prima d’ora. La visione della Maison dimostra così che Van Cleef & Arpels, attingendo alla tradizione, si proietta verso il futuro, dando voce alle storie d’eccellenza, bellezza, cultura e talento, puntando i riflettori su tutto ciò che merita uno spazio nel mondo dell’arte.
Foto in evidenza: Mostra “Storie di pietra” a cura di Jean de Loisy e Sam Stourdzé a Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, realizzata grazie al sostegno di Van Cleef & Arpels in qualità di sponsor principale. © Daniele Molajoli


