Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta del gruppo “Tutela Concorrenza” ad Assorologi e alle aziende produttrici e distributrici di orologi.
“Siamo oramai nell’ultimo difficile trimestre di questo anno 2023 che sta segnando, lo speriamo, il superamento definitivo dell’emergenza COVID.
Innanzitutto ci presentiamo: siamo un gruppo di svariate centinaia di gioiellerie/orologerie distribuite sul territorio italiano che dal gennaio 2022 si confrontano, scambiano informazioni, cercano di individuare linee comuni di presenza e lavoro nei mercati della gioielleria, oreficeria, argenteria e orologeria.
Certo, non siamo una associazione tradizionale, istituzionalizzata, come altre ci sono, bensì un movimento di base/piattaforma di confronto e scambio di esperienze che lavora via Internet su una chat Telegram denominata Tutela Concorrenza. Oggi e sempre più domani la tecnologia ci permette questo coordinamento e da qui maturano, pur nel pluralismo degli orientamenti, le nostre indicazioni e richieste che presentiamo in uno spirito costruttivo di dialogo e collaborazione.
Non ci addentriamo in una analisi completa e complessa del mercato degli orologi in Italia, che è profondamente cambiato negli ultimi dieci anni, anche se rileviamo, a titolo di premessa, una forte polarizzazione tra una fascia di mercato alta o medio-alta, che è appannaggio di pochi negozi per lo più sotto la sfera di influenza delle grandi multinazionali dell’orologeria, e una fascia di mercato bassa o medio-bassa, dove elevata è la concorrenza tra le aziende, tra gli stessi negozi e i vari attori al dettaglio del mercato.
Rilevata questa situazione e facendo sintesi delle indicazioni emerse al nostro interno, poniamo ad Assorologi e alle aziende di distribuzione che riunisce, 4 questioni:
1) la MARGINALITA’
2) le VENDITE via INTERNET
3) le IMPOSIZIONI sugli ORDINATIVI
4) gli stock di MAGAZZINO.
Partendo dalla prima, la richiesta che facciamo alle case di orologi è di aumentare significativamente il MARGINE di guadagno sulle vendite. Dato l’aumento generalizzato dei costi delle attività commerciali (e non solo) certificato dall’ISTAT, soprattutto nell’ultimo anno, riteniamo che siano maturi i tempi per un aumento, più che giustificato, del ricarico di almeno 5 punti percentuali.
Le vendite via INTERNET, come Assorologi stessa rileva, sono oramai una realtà inconfutabile e in progressiva ascesa. Si parla del 36,4 % in quantità e del 25,7 % a valore. La richiesta che sale dai negozi è quella di un forte contrasto da parte delle case orologiere soprattutto di quelle vendite con una scontistica che supera il 10 % e a volte arriva al 20/30 % e oltre. La pratica di questi sconti è fortemente nociva e non è da noi accettabile sia quando è attuata dalle varie piattaforme o
attori presenti nel web, sia quando è imputabile agli stessi distributori di orologi o loro società satellite o collegate, come più volte abbiamo rilevato e segnalato. A ciò si aggiunga che spesse volte queste vendite digitali si appoggiano alla visione e alla prova “fisica” degli orologi che i nostri negozi con professionalità offrono e successivamente alla nostra assistenza.
Il calo attuale e prevedibilmente futuro delle vendite di orologi causato dal minore potere di acquisto dei consumatori deve indurre ad una giusta MODERAZIONE nella richiesta di ordinativi annuali e di minimi di acquisto ai negozi da parte dei distributori di orologi. La frammentazione del mercato di vendita degli orologi con una quota rilevante di Internet e il calo del potere di acquisto, anch’esso certificato da ISTAT e Confcommercio ( – 3,7 % ) esigono questa cautela, tenuto sempre conto che i punti-vendita al dettaglio offrono professionalmente e quotidianamente le loro vetrine e le loro competenze ai brands dell’orologeria.
Questa moderazione non può che favorire la progressiva riduzione degli stock di orologi a MAGAZZINO detenuti dai negozi. Riteniamo che ogni distributore di orologi debba sentirsi stimolato ad offrire proprie eque soluzioni per la riduzione degli stock.
Siamo convinti che il confronto sereno e aperto su queste ed altre tematiche possa solo giovare al mercato di vendita degli orologi che ci deve vedere impegnati ad affrontare insieme, distribuzione e dettaglio, le difficili sfide che ci attendono. INSIEME potremo essere più forti e competitivi, separati, o peggio contrapposti, sicuramente più deboli, favorendo così i mercati nostri competitors”.
TUTELA CONCORRENZA
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