di Laura Inghirami
24 febbraio 2022
Rihanna, regina del pop, ha recentemente annunciato la sua gravidanza. Lo scatto che la ritrae per le strade di New York mentre esibisce il pancione, adornato da una lunga collana di perle e un crocifisso Christian Lacroix, ha fatto scalpore e conquistato l’attenzione di tutti i media. La scelta dei gioielli di Rihanna, icona indiscussa di stile, non è casuale: testimonia il ritorno dello stile di ispirazione bizantina, caratterizzato dal gusto per l’opulenza e per il colore, e dall’amore per le perle.
Il gioiello bizantino ha radici profonde nella nostra cultura. Esso racconta una storia complessa e affascinante: la storia dell’Impero Romano d’Oriente. Nel 395 d.C. l’Impero Romano si divise in due entità separate: l’Impero Romano d’Occidente, con capitale Roma, e l’Impero Romano d’Oriente, con capitale Bisanzio. Il secondo sviluppò una cultura autonoma, destinata a risplendere per lungo tempo e caratterizzata per la sua magnificenza. Tale sontuosità era perfettamente rappresentata dall’arte orafa dell’epoca. In particolare, la fastosità della gioielleria era indissolubilmente legata al processo di divinizzazione dei sovrani orientali, che venivano considerati come dei veri e propri idoli.
I mosaici dedicati ai cortei dell’imperatore Giustiniano I e della moglie Teodora all’interno della basilica di San Vitale a Ravenna (547 d.C.) sono divenuti emblema dell’arte bizantina. Osservandoli, non si può che rimanere senza fiato dinanzi alla ricchezza dei gioielli che adornano i protagonisti. Le figure dell’opera musiva sono caratterizzate da una vivace policromia in cui spicca l’abbondanza di gemme e ornamenti preziosi, simbolo del rango sociale della coppia imperiale e del suo seguito. La magnificenza di Giustiniano si esprime attraverso una ricchissima corona e una spilla con tre frange che chiude il mantello. Teodora indossa a sua volta una sontuosa corona, oltre che un paio di opulenti orecchini e un maniakon, ovvero una gorgiera tempestata di gemme, ispirata all’arte egizia, che arriva a coprirle anche le spalle. Le tessere di madreperla del mosaico, in particolare, rappresentano le cascate di perle con cui era solita adornarsi l’imperatrice, e ne illuminano il volto.
L’arte orafa bizantina raggiunse una maestria artigianale sorprendente. L’elemento certamente distintivo era il colore: venivano combinate tra loro pietre preziose e semipreziose di ogni colore, e la smaltatura conferiva luminosità alle creazioni, in particolare attraverso la tecnica decorativa cloisonnè, anche chiamata “lustro di Bisanzio”. Tra le lavorazioni più utilizzate vi erano inoltre filigrana e granulazione. Anche l’opus interrasile, tecnica di traforo di metalli preziosi, raggiunse una grande raffinatezza.
Nell’arte in generale e nell’oreficeria si rifletteva, secondo gli antichi, la presenza di Dio. All’epoca di Giustiniano si credeva che la meraviglia della creazione divina si manifestasse nella bellezza dell’opera artistica dell’uomo. Proprio per questo, la Chiesa amava adornarsi di vesti ricche e gioielli splendidi. Non vi era limite all’opulenza e al lusso: ogni forma di ricchezza e raffinatezza rappresentava una benedizione di Dio. Spesso, nelle opere d’arte bizantine, le sante indossano gioielli ricchi di gemme e in particolare perle, che ne rappresentano l’importanza nella gerarchia dei santi. L’oro e le gemme avevano un significato talmente importante come simbolo del potere supremo del sovrano e di luce divina, che Giustiniano nella sua opera Corpus iuris civilis decretò che perle e smeraldi fossero di uso esclusivo dei sovrani, per lo splendore dei loro ornamenti.
Al giorno d’oggi assistiamo al ritorno dello stile bizantino attraverso monili sfarzosi che non possono certo passare inosservati. Se tuttavia un tempo il gioiello bizantino era legato all’elevato rango sociale di chi lo indossava, oggi questo aspetto elitario viene meno. Infatti, il gioiello è divenuto sempre più uno strumento di self expression, il cui valore è svincolato dalla preziosità dei materiali con cui è realizzato. E il gioiello di ispirazione bizantina, spesso audace, caratterizzato da un’esplosione di colore e luce, si fa perfettamente portatore di ciò che sempre più le giovani generazioni desiderano esprimere e comunicare: la joie de vivre.
Riferimenti
Chadour-Sampson B. (2013). Perle. Victoria and Albert Museum, London: V&A Publishing.
Malaguzzi, S. (2007). Oro, gemme e gioielli. Mondadori Electa