Con un nuovo look e un format in grado di combinare fisico e digitale, Voice – Vicenzaoro International Community Event non ha solo segnato il ritorno delle fiere orafe post lockdown, ma ha saputo dare un vero segnale di presenza e ripartenza, indicando anche una possibile via per le manifestazioni commerciali del prossimo futuro. I visitatori e gli oltre 370 espositori hanno apprezzato il nuovo layout ideato ad hoc per rispettare le norme di sicurezza, essenziale ma gradevolissimo, l’organizzazione e anche il pragmatismo di IEG, che ha organizzato una fiera di soli tre giorni a un costo ragionevole, commisurato alle difficoltà economiche di aziende duramente provate dagli scorsi mesi. Nessuno nutriva grandi aspettative – nei prossimi giorni si valuterà con più consapevolezza l’andamento commerciale – tutti però erano presenti “per esserci”, per dare una mano al settore, per spirito di corpo, per l’orgoglio di esibire le proprie creazioni e per mostrare che si può tornare a competere. Sospiro di sollievo anche per le interazioni online con la fiera: le virtual buyers room hanno permesso oltre 200 scambi commerciali in tutto il mondo e i canali digital hanno raccolto oltre 3 milioni e mezzo di visualizzazioni. La manifestazione ha avuto il sostegno delle associazioni nazionali di categoria: CNA Orafi Nazionale, Confartigianato Orafi, Confimi Industria Categoria Orafa ed Argentiera, Confindustria Federorafi, Federpreziosi Confcommercio, Assocoral, IGI, CIBJO, ICE Agenzia e AFEMO – Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria. Di reale interesse anche diversi momenti di approfondimento e informazione: la digitalizzazione del mondo orafo e la formazione delle nuove generazioni sono sicuramente due dei temi che hanno animato maggiormente i talk di Voice insieme ai focus sulle pietre preziose e sulla sostenibilità.