Con i suoi cinque marchi ben consolidati e strategicamente diversificati – Bros Cinturini, Brosway, S’Agapõ, Rosato e Pianegonda – Bros Manifatture è ormai un indiscusso punto di riferimento per il mercato del gioiello fashion. Iniziatore di questo Gruppo di successo è stato l’imprenditore marchigiano Lanfranco Beleggia, che nel 1979 ha avviato una produzione di cinturini in pelle per orologi: una microazienda, la Bros Cinturini, che nel giro di qualche anno si è guadagnata nel settore una posizione di primo piano, con una rete di distribuzione tra grandi brand e gioiellerie. Da allora il Gruppo è stato protagonista di una crescita costante anche nella gioielleria fashion con la nascita di Brosway nel 2002 e di S’Agapõ nel 2008 e a seguire le acquisizioni di Rosato nel 2011 e di Pianegonda nel 2015. Beatrice Beleggia (foto in alto), figlia del fondatore, AD per il mercato americano e responsabile PR e ufficio stampa, illustra attività e obiettivi del Gruppo.
«In effetti tutto è cominciato con mio padre. Come tanti imprenditori della sua generazione, si è fatto da solo: ha cominciato dal niente, lavorando duramente e guardando sempre avanti, con passione, curiosità e tanto entusiasmo. Visto il successo di Bros Cinturini, nel 1990 ha fondato Dhiva, che in breve tempo ha riscosso analogo consenso nel mondo del packaging per la gioielleria. A quel punto ha individuato nella fashion jewellery nuovi spazi di crescita e marginalità e ha avuto l’idea e il coraggio di puntare su un brand. Così è nato Brosway».
Con Brosway e poi con S’Agapõ avete puntato sul gioiello in acciaio: all’epoca qualcuno guardava a quel mondo con scetticismo…
«Brosway ha segnato il nostro ingresso nel mondo del gioiello affordable, easy-to-wear, ma fin dagli inizi la parola chiave è stata “qualità”: si tratta di gioielli in acciaio dal costo accessibile, ma attenti alle tendenze e realizzati con grande professionalità e cura artigianale, ricercati in ogni dettaglio. Ogni prodotto viene sottoposto a una serie di test che ne provano l’anallergicità ed è accompagnato dai relativi certificati di garanzia. Non a caso parliamo di un brand che ormai è affermato a livello internazionale!».
Qual è oggi la situazione del Gruppo, a livello di personale e di distribuzione?
Oggi contiamo in tutto oltre 500 addetti, tra rappresentanti e presenze in azienda e nei punti vendita, che sfiorano i 10mila in tutto il mondo e che restano il nostro core business. In Italia vantiamo una posizione di primissimo piano nella fashion jewellery ma anche la presenza all’estero – soprattutto per Brosway e Pianegonda – è in espansione, in particolare negli Stati Uniti, in Europa e Cina. Poi abbiamo i nostri monomarca, Brosway e Pianegonda a Milano, Rosato a Forte dei Marmi, Roma e Milano».
Come avete affrontato, e concluso, il 2020?
«Di certo non è stato un anno facile, devo dire però che abbiamo chiuso in positivo, grazie soprattutto a un lavoro di squadra e a iniziative che sono state molto apprezzate. Siamo sempre rimasti vicini ai dettaglianti: abbiamo dilazionato di nostra iniziativa i pagamenti, abbiamo pensato a un pacco dono e messo a disposizione collezioni ad hoc che, non appena concluso il primo lockdown, hanno dato a tutti grosse soddisfazioni. Penso per esempio alla collezione Desideri di Brosway: bracciali tennis in acciaio e zirconi colorati con tanti simboli diversi come Energia, Protezione, Amicizia, che è stata molto richiesta. Era quello di cui le persone sentivano il bisogno: dare un senso a quello che stava accadendo e un significato speciale al dono».
Per il 2021 avete in programma iniziative particolari?
«Entro qualche mese, salvo ritardi dovuti alla pandemia, inaugureremo una nuova sede di oltre 4000 metri quadrati a Grottazzolina, completa di laboratori, showroom, sale riunioni e area manageriale. Abbiamo appena aperto uno store nell’Aventura Mall di Miami, in Florida, quinto centro commerciale d’America, che ospita grandi marchi internazionali: anche questo è un obiettivo decisamente importante, messo in cantiere prima della pandemia ma che abbiamo mantenuto. Poi abbiamo in mente importanti progetti di comunicazione e sono in dirittura d’arrivo nuove produzioni: Brosway ha allargato la gamma dei Chakra, una collezione iconica che continua a riscuotere ampi successi, Pianegonda punta sulla collezione in argento Tecum, con un posizionamento più alto, caratterizzata dal moschettone a forma di infinito».
Siete sempre molto attivi anche in campo sociale…
«Mio padre ha sempre considerato fondamentale tanto l’aspetto umano del lavoro quanto il legame con la cultura e la bellezza del nostro territorio. Sono questi i valori che ha trasmesso a noi figli e in fondo sono questi stessi valori che hanno sempre dato credibilità al Gruppo, facendolo crescere. I nostri brand sono impegnati da sempre in una serie di attività benefiche: Brosway per Alice for Children, Rosato per il progetto della Fondazione Veronesi Pink is Good, per ActionAid e per One Ocean Foundation, Pianegonda per il progetto Pink Union della Fondazione Humanitas, e poi tantissime altre attività locali… In piena pandemia Brosway ha anche lanciato un bracciale Chakra in edizione limitata il cui incasso è stato interamente devoluto a favore della Croce Rossa».
Come vengono prese le decisioni?
«Mio padre è presidente e AD della società ed è un punto di riferimento fondamentale per tutti. Nel tempo io e i miei fratelli siamo entrati in azienda al suo fianco: Maurizio è direttore marketing e Valerio direttore sviluppo prodotti. Ci siamo divisi compiti e responsabilità e le decisioni vengono sempre discusse e condivise».