Funestati dalla Grande Depressione, i ruggenti anni ’20 lasciarono spazio solo a una forte sentimento di nostalgia. Crisi economica, inflazione e disoccupazione caratterizzarono la prima fase degli anni ’30 e diedero la spinta necessaria ai primi timidi tentativi di ripresa che si concretizzarono in una serie di grandi eventi: Elwyn Dirats e Jacques Auxenfans lanciarono l’Hot Club de France per gli amanti della musica jazz, l’Opéra Garnier ospitò Un Jardin sur L’Oronte sotto la direzione di Philippe Gaubert e il transatlantico SS Normandie venne varato sotto gli occhi di 200.000 persone. Era il 1932 e anche il mondo dei diamanti si preparava a tornare al suo antico splendore grazie alla London Diamond Corporation e a Gabrielle Chanel che realizzò Bijoux de Diamants, la prima collezione di Alta Gioielleria della storia. Bijoux de Diamants fu espressione di un personalissimo vocabolario di stile e di idee innovative che applicava i principi dell’Alta Moda all’Alta Gioielleria. Tagli classici, dimensioni ben bilanciate ed estrema purezza esaltavano con la massima semplicità i diamanti, bianchi e gialli incastonati su platino e oro giallo. Le cinquanta creazioni si ispiravano alle notti d’estate parigine, in cui il cielo, che sembra nero come l’inchiostro, è illuminato solo dalle stelle, e ai colori che hanno contraddistinto l’infanzia di Gabrielle ad Aubazine, nell’abbazia cistercense in cui i mosaici risplendevano sotto la luce del sole. La collezione conquistò subito tutti grazie alla sua versatilità: i cinquanta gioielli realizzati da Gabrielle Chanel potevano essere indossati in più modi, potevano essere cambiati e trasformati, prendevano vita ogni volta che una donna li indossava. Il 5 novembre Gabrielle riunì nella sua dimora, al 29 di rue du Faubourg Saint-Honoré, il mondo dell’arte, della stampa e dell’alta società, tutti radunati per ammirare la sorprendente Bijoux de Diamants. Jean Cocteau, Pablo Picasso e Gloria Swanson camminavano sotto gli alti soffitti dell’abitazione; José-Maria e Roussy Sert, Georges Auric e la ballerina dei balletti russi Alice Nikitina guardavano i giardini dell’Avenue Gabriel; Louis Metman e Georges Duthuit, curatori del Musée des Arts Décoratifs e del Louvre, chiacchieravano con le mogli di Cole Porter e Alphonse Daudet.
Novant’anni dopo il lancio della prima collezione di alta gioielleria, Patrice Leguéreau, direttore dello Studio Chanel Jewelry Creation ha voluto rendere omaggio alla modernità di Bijoux de Diamants creando un nuovo capitolo – “1932” – della storia della gioielleria Chanel. Lo spirito di quell’anno è sempre più vivo grazie a tre simboli chiave della nuova collezione 1932, la cometa, la luna e il sole, tre elementi che non hanno mai abbandonato la maison in tutti questi anni. La linea comprende 77 nuove creazioni spettacolari, di cui 12 trasformabili, che avvolgono il corpo e si animano con esso. Se la collezione originaria rappresentava l’estrema esaltazione del diamante, 1932 è invece il trionfo delle pietre preziose colorate: zaffiri blu come la notte, diamanti gialli come il fuoco del sole, opali densi come una galassia, rubini di un rosso vibrante, spinelli luminosi come l’alba e tanzaniti con il colore dei cieli. L’essenza di questa nuova impresa stilistica della maison è rappresentata dal gioiello simbolo della collezione: la collana Allure Céleste è un’esplosione di luce e diamanti che avvolgono e proteggono le profonde sfumature blu dello zaffiro centrale da 55,55 carati. Gli altri elementi, interamente trasformabili, trovano nuova vita come spille, bracciali e in una versione più corta della collana.