Dopo le stime elaborate sul fatturato 2021 delle aziende, il Centro Studi di Confindustria Moda ha analizzato per Federorafi i dati ISTAT riguardanti il commercio con l’estero. Anche in questo caso, il settore orafo-argentiero-gioielliero segna un’evoluzione favorevole per tutto il 2021. Le esportazioni, infatti, sono incrementate del +59,7% per un totale di 8.050 milioni di euro. Secondo il report «l’avanzo commerciale di periodo risulta pari a 6.119 milioni di euro. In termini assoluti l’export annuale aumenta di oltre 3 miliardi di euro rispetto all’intero 2020; a confronto con l’anno 2019 l’export guadagna, invece, 1.088 milioni (+15,6%)». Gli Stati Uniti rimangono al primo posto tra i mercati di riferimento con un aumento del +65,6% e un’incidenza sul totale del 15,9%. Al secondo posto figura la Svizzera (+49,5%) e al terzo gli Emirati Arabi (+107.7%). I due mercati coprono rispettivamente il 12,5% e l’11,5% del totale settoriale. A seguire la Francia (+43,4%), l’Irlanda (+61,8%) e Hong Kong (+35,3%). La Cina, pur sperimentano una variazione del +129,7% si ferma al 15° posto. «Con riferimento ai maggiori distretti del settore, l’export di Arezzo (che incide per il 31,1% sul totale Italia) evidenzia una crescita del +73,5% portandosi al di sopra dei 2,6 miliardi di euro, mentre quello di Vicenza sale del +57,1%, per un totale di oltre 1,7 miliardi (ovvero 20,2% del totale nazionale). L’export da Alessandria – terza provincia per valore esportato di settore pari a quasi 1,5 miliardi di euro – cresce del +24,0%. Milano e Torino sperimentano un aumento delle vendite estere orafe rispettivamente del +83,0% e del +65,6% nel periodo in esame. A confronto con i livelli pre Covid-19 del medesimo periodo, i principali distretti mostrano tutti un recupero oltreconfine (pur variabile per ammontare), con l’eccezione di Alessandria». Il report pone l’attenzione anche sulla crisi russo-ucraina e sulle possibili implicazioni per l’industria italiana. Nel 2021 le vendite in Russia, Ucraina e Bielorussia hanno raggiunto, nel complesso, quasi 76 milioni di euro (+40,1% sul 2020) coprendo l’1% del totale esportato di settore. L’Italia, invece, risultava il primo fornitore per la Russia, con una quota del 21,7%, affiancata da Cina, Tailandia, Francia e USA con i quali è elevato il rischio di sostituzione una volta interrotti i rapporti commerciali. Un altro fattore di grande incidenza era rappresentato dagli acquisti di prezioso da parte dei turisti russi che rappresentavano un’importante voce per le aziende del settore. Di contro, la Russia risultava il 2° fornitore di palladio per l’Italia e il 3° di platino, mentre per l’oro è all’8° posto e per l’argento all’11°.
Federorafi: export 2021 e focus sulla crisi russo-ucraina
